Dopo i contanti, i pagamenti con carta di credito ed i bonifici online, la nuova frontiera del
marketing turistico, e di tutti i servizi ad essi collegati, sono le
crypto-valute ed il connesso fenomeno del cryptoturismo, in forte ascesa in ogni parte del mondo.
Il cambiamento epocale dell’introduzione nell’economia reale dei
bitcoin e dei
blockchain ovvero
pagamenti decentralizzati ha necessariamente comportato un inevitabile adeguamento da parte dI tutta l’industria dell’ospitalità, con il parallelo moltiplicarsi di app che agevolano la diffusione di sistemi di pagamento che ancora non hanno avuto una diffusione massiva.
Cool Cousin, la prima app per viaggi smart
Tra queste una delle più interessanti è
Cool Cousin , letteralmente “cugino lontano”. Praticamente una sorta di guida virtuale che ti fa conoscere le città dove sei in vacanza. Proprio come se fossi accompagnato da un parente che ci vive e ti sa consigliare i posti migliori da visitare, dove mangiare o dove fare acquisti.
Cool Cousin è la prima
app per viaggi smart e nel 2017 ha anche ricevuto il premio “Best New Travel App Award” dallo USA Today. E’ stata elaborata da una
startup israeliana e si basa su
tecnologia blockchain. Dopo aver fornito la consulenza richiesta, infatti, la guida turistica locale viene pagata mediante token Cuz.
La app, è stata utilizzata, dal 2016 fino ad oggi, da 500 mila utenti.
Viaggi fai da te pagando con il token
Per chi, invece, preferisce fare tutto da solo, ecco l’agenzia di viaggi decentralizzata che, eliminando ogni forma di intermediario, permette di ridurre sensibilmente i costi.
Nelle piattaforme decentralizzate
Winding Tree e
TravelChain, che si stanno imponendo sul mercato come maggiori concorrenti di Expedia, Booking.com, ecc, sono gli stessi alberghi o le compagnie aeree a mettersi direttamente in contatto con il viaggiatore che, alla fine, concluderà la transazione con il
token.
L’Australia modello virtuoso di Cryptoturismo
Il continente che sta diventando un vero e proprio modello attraverso il quale declinare il cryptoturismo è l’Australia. Ad iniziare dall’arrivo all’aeroporto di Brisbane definito “amico delle cripto valute”.
Già nell’
area shopping, infatti, i negozi dispongono di
pos digitali abilitati ad accettare dai
bitcoin ai
dash. Mentre addirittura nel distretto del divertimento “Fortitude Valley” , conosciuto anche come
Cripto Valley, sono ben venti i negozi che accettano pagamenti in cryptomonete.
E’ di qualche tempo fa, la dichiarazione del
ministro dell’innovazione e del turismo del Queensland,
Kate Jones. Il ministro ha chiaramente affermato che, incentivando l’uso delle cryptovalute, il governo locale intende attrarre più turisti. E di conseguenza, aumentare proporzionalmente il tasso di occupazione nello stato australiano.
Agnes Water, la prima digital currency town
Proprio in virtù di quest’obiettivo, la piccola cittadina di
Agnes Water, a nord di Brisbane, è stata gradualmente evoluta nella prima
digital currency town della nazione. Qui i turisti possono infatti tranquillamente pagare, oltre che con in
bitcoin, anche con i
litecoin, i
NEM, gli
ether.
Artefice della trasformazione digitale,
TravelBit società operante nel settore dei viaggi e del turismo che, per la sua operazione, ha addirittura ricevuto una doppia sovvenzione dallo stato australiano del Queensland.
Il mondo politico australiano ha infatti compreso come l’investimento in crypto-valute possa agire positivamente sulla crescita dei flussi turistici. Ulteriormente stimolati dal fatto che le crypto-monete eliminano i passaggi del cambio in dollaro australiano, sia all’andata che al ritorno dal viaggio.