Il WTTC (World Travel & Tourism Council) ha da poco lanciato uno strumento gratuito per le imprese turistiche e di aviazione, che si basa sui big data, per seguire le intenzioni di viaggio nelle ricerche on line. Grazie a questo strumento di macro dati aggregati si può avere accesso a dati quantitativi e qualitativi sia […]
Il WTTC (World Travel & Tourism Council) ha da poco lanciato uno strumento gratuito per le imprese turistiche e di aviazione, che si basa sui big data, per seguire le intenzioni di viaggio nelle ricerche on line.
Grazie a questo strumento di macro dati aggregati si può avere accesso a dati quantitativi e qualitativi sia per ricerche globali che a livello regionale con un dettaglio su 33 paesi.
Una panoramica molto utile non solo per vedere nero su bianco l’impatto della pandemia sul settore turistico e di quanto l’intenzione a viaggiare sia strettamente connessa con la salute e le ovvie restrizioni che applicano i paesi, ma anche per trovare nuove opportunità.
Come può quindi questo strumento fornirci dei dati utili per il turismo?
La situazione italiana
Situazione Italiana
Il grafico a destra indica la variazione percentuale in Italia secondo Google Trends delle ricerche su Google nel tempo riguardo le varie motivazioni di viaggio, indicate nell’agenda, parallelamente ai casi di Covid-19. I dati partono dal 5 gennaio 2020 e arrivano al 30 agosto. Come si può notare, a parte la categoria “adventure”, le variazioni sono tutte negative, ma rispetto all’inizio dell’emergenza sanitaria c’è già stata una grande ripresa del settore. Le ricerche, infatti, calano a partire dall’8 marzo e restano invariate per tutto il mese, per poi salire costantemente a partire dal 5 aprile, quando anche i casi positivi hanno cominciato a diminuire giorno per giorno. L’unica eccezione riguarda i viaggi per la categoria “family”, che al contrario del trend generale sono aumentati a marzo e diminuiti nei mesi successivi. La categoria più colpita è stata quella del “sun & beach”, che ha registrato un calo di ricerche del ben 40%, seguita da family (-34%) e “urban” (-32%).
La situazione francese
Situazione francese
Analizziamo adesso la situazione francese: il lockdown in Francia è stato annunciato il 16 marzo e cominciato il 17. Anche qui, verso quella data, si è verificato un calo drastico delle ricerche Google che però non ha visto eccezioni, registrando qualche segnale di ripresa a partire da metà aprile. La categoria più colpita è stata ancora il “sun & beach” con un calo del 50%, seguita dall’“urban” e “family” (-27%) oltre che “culture” (-19%). Sono resistite come in Italia le categorie “travel services” e “adventure”, che hanno avuto segnali di ripresa più ampi. C’è una cosa molto importante da tenere in considerazione però: a partire dal 26 luglio i casi positivi di Covid-19 in Francia hanno cominciato ad aumentare drasticamente fino ad arrivare al picco più alto di contagiati il 30 agosto. Si può dedurre quindi che le ricerche subiranno ancora un calo drastico simile a quello di metà marzo.
Scenario dei prezzi, occupazione negli hotel e prenotazione voli Europa vs. Mondo
In questo grafico possiamo raccogliere quattro informazioni, sia per l’Europa che per il mondo. Riguardo le variazioni percentuali dei voli prenotati, l’occupazione media negli hotel, il prezzo medio per notte e il numero di persone che hanno partecipano in attività ricreative nei luoghi designati. I dati sono in comparazione con la settimana corrispondente dell’anno passato. I grafici mostrano tutti un andamento simile: un calo drastico tra marzo e aprile e una ripresa che però non arriva a pareggiare i conti, ad eccezione dell’ultimo grafico. Tutti i trend comunque sono in aumento.
I voli prenotati sono la categoria che più si è stabilizzata, ma anche quella che ha subito più perdite. L’occupazione media negli hotel non è stata colpita così forte rispetto al caso precedente, si può così intuire che le persone abbiano preferito usare altri mezzi di trasporto rispetto all’aereo per viaggiare. Infine, le attività ricreative locali si sono riprese e hanno superato la tendenza pre-Covid.
Queste informazioni sono essenziali per capire come rilanciare un settore fondamentale come il turismo, che nel 2019 ha generato 1 posto di lavoro su 10 e producendo il 10,3% del PIL globale e per attuare strategie efficaci su misura per ogni Paese.