Oggi
parliamo di stronzi sul lavoro, una categoria che, nel mondo del business, sembra piuttosto ben rappresentata. A tutti i livelli: imprenditori, manager, impiegati, consulenti ecc.
Oltre che ben rappresentata,
la categoria è certamente temuta e – soprattutto quando i soggetti in questione occupano posizioni di vertice – anche un po’
ammirata.
Robert Sutton, un consulente americano autore di diversi best seller, agli stronzi in azienda ha dedicato un libro. Per dimostrare – dati alla mano – che fanno molto più male che bene: a se stessi, agli altri, ma soprattutto alle aziende che li tollerano. Il suo libro si chiama “Il metodo antistronzi” e, a dispetto di quel che potrebbe sembrare, dice cose piuttosto serie e interessanti.
A partire da un
equivoco in cui, spesso, si cade. Specie di fronte a persone molto capaci e altrettanto stronze. L’equivoco è pensare che
siano bravi e ottengono risultati brillanti proprio perché sono stronzi.
La realtà, dice Sutton, è che ottengono performance
brillanti malgrado la loro stronzaggine. Che può essere utile per scalare le gerarchie ma quasi mai è funzionale alla sana gestione di un’azienda, specie di servizi.”Le aziende in cui si dà spazio alla comprensione anziché alla paura – afferma Sutton – attraggono più talenti, hanno costi di turnover più bassi, maggiore condivisione delle idee e numerosi vantaggi competitivi”.
E veniamo all’altro equivoco: pensare che il metodo antistronzi sia l’ennesima manifestazione di buonismo. Errore: Sutton non vuole “smidollati o damerini”, ma
persone capaci di confrontarsi e scontrarsi in modo costruttivo. Il che significa
discutere sulle idee e sulle soluzioni evitando l’animosità personale e mantenendo sempre il rispetto per le persone.
Come riconoscerli e perché sono dannosi
La stronzaggine sul lavoro, secondo Sutton,
è la manifestazione prolungata di comportamenti ostili, verbali e non verbali (escluso il contatto fisico).
Gli stronzi si riconoscono da due elementi:
- Mettono a disagio il loro interlocutore, facendolo sentire oppresso, sminuito, umiliato, indebolito.
- Si comportano così con le persone che hanno meno potere e non con quelle che ne hanno di più.
I loro comportamenti più diffusi? Insulti personali, minacce, intimidazioni, battute sarcastiche, interruzioni sgarbate, attacchi ipocriti, occhiatacce, trattare qualcuno come fosse invisibile e altre amenità del genere.
Nelle aziende guidate da stronzi, come mostrano diverse ricerche, i dipendenti, per paura, passano il tempo a guardarsi le spalle e non si preoccupano di contribuire alla crescita dell’azienda. In più, tendono a rubare all’azienda per pareggiare i conti dei soprusi subiti.
Ne vale la pena? Sutton invita a calcolare il Cts, o
Costo Totale degli Stronzi: persone da rimpiazzare, clienti persi, tempo impiegato per gestire le situazioni che si creano, inefficienze delle persone che lavorano con loro, assenteismo ecc.
Il suo consiglio? Liberatevene appena potete: “Le aziende – dice – spesso aspettano troppo tempo prima di liberarsi degli stronzi patentati e incorreggibili. E una volta che lo fanno, la reazione più comune è :«
Perché ci abbiamo messo tanto?»”.
Vale la pena essere stronzi sul lavoro?
Già, ma se invece a essere stronzi siamo noi (o se ci viene il dubbio che sia una strategia efficace)? Sutton parla di “
illusione di efficacia”.
Sentite qui cosa succede, normalmente, al cospetto di un capo stronzo:
- i vostri collaboratori vi dicono solo le belle notizie e vi nascondono i problemi;
- fanno scena quando c’è il capo e non appena se ne va ritornano alle loro cattive abitudini;
- lavorano non per il bene dell’azienda ma per non farvi arrabbiare;
In più, probabilmente, il capo stronzo paga una “
tassa sulla stronzaggine” occulta applicata da consulenti e fornitori. Della serie: “Per lavorare con te, mi faccio strapagare”.
In conclusione, “stronzo è bello” sembra una pia illusione, almeno sul lavoro.
Siete convinti? Scoprite leggendo il libro come
applicare il Metodo antistronzi per creare un ambiente di lavoro più civile e produttivo. E calcolate in 5 minuti il vostro tasso di stronzaggine.
Il libro

Robert I. Sutton, “Il metodo antistronzi. Come creare un ambiente di lavoro più civile e produttivo o sopravvivere se il tuo non lo è”, Elliot Edizioni, pagg. 224, 14 euro (ben spesi).