Nella gestione di un’attività ricettiva è molto importante conoscere e avere sotto controllo i costi, in quanto è su essi che poggia il vantaggio competitivo dell’azienda rispetto ai competitor. Lo strumento fondamentale per un buon controllo di gestione è il bilancio d’esercizio, composto essenzialmente da tre sezioni: Stato patrimoniale: uno schema che presenta attività e passività su sezioni opposte, permettendo […]
Nella gestione di un’attività ricettiva è molto importante conoscere e avere sotto controllo i costi, in quanto è su essi che poggia il vantaggio competitivo dell’azienda rispetto ai competitor.
Lo strumento fondamentale per un buon controllo di gestione è il bilancio d’esercizio, composto essenzialmente da tre sezioni:
Stato patrimoniale: uno schema che presenta attività e passività su sezioni opposte, permettendo di valutare il grado di indebitamento dell’azienda ed individuare eventuali squilibri nel ricorso a capitale proprio e di terzi;
Conto economico:il secondo documento fondamentale che riporta l’insieme di ricavi e costi dell’anno al quale il bilancio si riferisce, dalla cui differenza si ottiene il risultato economico dell’azienda (utile o perdita);
Nota integrativa: prospetto essenziale per comprendere i primi due, che motiva le scelte fatte in bilancio e i criteri applicati per la valutazione delle voci riportate in stato patrimoniale e in conto economico.
I costi in hotel
La corretta individuazione dei costi, da riportare in conto economico, permette innanzitutto di tenerli sotto controllo, ma anche:
tagliare gli sprechi e risparmiare denaro;
migliorare il rapporto qualità/prezzo della propria offerta;
definire una politica tariffaria adeguata, in particolare il “bottom rate”;
migliorare la competitività sul mercato.
Perché ottimizzare i costi in hotel?
Le tipologie di costi
Per poter redigere il conto economico occorre avere ben chiara la differenza tra le diverse tipologie di costi. Facciamo due macro distinzioni:
1. Costi fissi e costi variabili
Icosti fissisono costi che prescindono dal tasso di occupazione. La maggiore o minore presenza di ospiti non cambia quindi l’ammontare di queste spese, che devono essere sostenute sempre.
Nella categoria dei costi fissi rientrano:
Costi per godimento di beni terzi (es. canoni di locazione)
Costi per il personale (es. stipendi e salari, oneri sociali, TFR)
Ammortamento di immobilizzazioni materiali (es. terreni, fabbricati, impianti e attrezzature)
Ammortamento di immobilizzazioni immateriali (es. ricerca e sviluppo, marchi e brevetti, pubblicità)
Imposte ed oneri di gestione (es. manutenzione e riparazione di macchinari, premi assicurativi, imposta di registro).
I costi variabilidi una struttura ricettiva sono quelli direttamente legati al volume di vendita, generati cioè dalla presenza di clienti.
In questa categoria rientrano:
Costi per materie prime (es. cibi e bevande per il buffet breakfast)
Costi di biancheria e lavanderia
Utenze (es. energia elettrica, acqua, telefono)
Commissioni e servizi commerciali (es. costi di pubblicità, commissioni legate al pagamento con PoS o riconosciute alle agenzie di viaggio)
Costi di amministrazione (es. materiale di cancelleria, segreteria, elaborazione dati)
2. Costi diretti e costi indiretti
In sede di ripartizione tra i vari centri di costo dell’hotel (camere, ristorante, bar, sale meeting, spa, ecc.), i costi possono essere anche distinti tra:
Costi diretti: spese direttamente imputabili alla camera (linea di cortesia, utenze, lavanderia, pulizia, ecc.);
Costi indiretti: costi non direttamente attribuiti alla singola stanza (ammortamenti, attrezzature, segreteria, cancelleria, ecc.).
Per stabilire correttamente il prezzo al quale vendere le camere, esso dovrà comprendere tutti i costi diretti. I costi indiretti invece dovranno essere suddivisi tra le diverse aree della struttura secondo opportuni coefficienti di ripartizione, che andremo a presentare nei prossimi articoli.
Come si può intervenire sui costi in hotel?
I costi sui quali è più facile intervenire sono quelli variabili, in quanto dipendono dai prodotti e dai servizi che vengono offerti ai clienti, dal buffet predisposto per la prima colazione ai detersivi utilizzati per la pulizia delle camere. Di norma, qualità dell’accoglienza e costi da sostenere vanno a braccetto, ma un buon hotel manager deve saper analizzare i dettagli ed individuare le aree di miglioramento e di riduzione dell’over pouring.Infine, un’adeguata ottimizzazione dei costi fissi – sebbene molto complessa – permette di limitare le spese senza intaccare la qualità dei servizi resi alla propria clientela. Dunque “fisso” non è sinonimo di intoccabile, è anche su questi costi che si gioca la massimizzazione dei ricavi.
Ci risentiamo presto con la seconda puntata sull’ottimizzazione dei costi in hotel!