L’
articolo 5 del Decreto Sicurezza Bis, approvato al Senato il luglio scorso, definisce
nuove procedure in merito alla comunicazione alla questura delle generalità delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive.
Un
emendamento che secondo Federalberghi
tutela gli ospiti, ma anche gli hotel. La soluzione è stata infatti definita “equilibrata in quanto consente di promuovere la sicurezza delle città nel rispetto delle organizzazioni aziendali.” Avevamo parlato in un precedente articolo dell’arrivo di una
nuova legge sulle professioni turistiche. Di seguito, il contenuto del Decreto Sicurezza Bis che riguarda da vicino le strutture ricettive.
Revisionata la prima versione del testo di legge
Rientrato l’allarme seguito alla prima versione del testo, che prevedeva una «comunicazione immediata» nei casi di soggiorni di durata inferiore alle 24 ore, la nuova formulazione prevede comunque un’
accelerazione dei tempi. La comunicazione da parte alla Questura competente dei dati degli ospiti da parte degli albergatori deve avvenire entro 6 ore dal loro arrivo, invece di 24. E deve avvenire mediante
collegamento diretto tra i computer degli alberghi e il cervellone del Viminale.
Federalberghi: la comunicazione entro 6 ore un giusto compromesso
Fino ad ora le strutture ricettive hanno consegnato la chiave della camera ai loro ospiti subito dopo aver richiesto il documento di identità. La registrazione dei dati e la loro trasmissione alla Questura avvenivano in un momento successivo.
Secondo il presidente di Federalberghi
la comunicazione entro 6 ore è un giusto compromesso.
Con il passaggio alla comunicazione immediata,infatti, i clienti avrebbero dovuto attendere la conclusione della procedura. Con il conseguente rischio di lunghe attese in fase di registrazione.Mettendo anche l’albergatore in difficoltà, in bilico, tra il desiderio di evitare lunghe attese al cliente magari provato da un lungo viaggio e il rischio di incorrere in una sanzione.
La normativa adottata secondo Federalberghi assegna un
termine ragionevole per quelle
operazioni che richiedono necessariamente l’intervento umano. Positivo anche l’utilizzo della tecnologia per accelerare la velocità della comunicazione.
La novità comunque
non entrerà subito in vigore. Si dovrà infatti attendere l’adozione di un decreto del ministero dell’Interno, che dovrà indicare le modalità di attuazione della comunicazione telematica alle questure. Dopo la pubblicazione di questo ulteriore provvedimento, saranno quindi necessari altri 90 giorni per la piena attivazione dell’adempimento.