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Ian Schrager e la rivoluzione degli Hotel, tra tecnologia e spazi sociali


Ian Schrager vuole farlo di nuovo. Colui che è considerato il più grand disrupter dell’industria alberghiera, lo Steve Jobs dell’Hospitality, a 70 anni si rimette in gioco per ridefinire nuovamente il concetto stesso di hotel. Famoso per aver creato alla fine degli anni ’70 il club Studio 54, celebre in tutto il mondo per le […]
Ian Schrager vuole farlo di nuovo. Colui che è considerato il più grand disrupter dell’industria alberghiera, lo Steve Jobs dell’Hospitality, a 70 anni si rimette in gioco per ridefinire nuovamente il concetto stesso di hotel. Famoso per aver creato alla fine degli anni ’70 il club Studio 54, celebre in tutto il mondo per le sue feste incredibili – per il compleanno di Bianca Jagger, la festeggiata entrò nel locale sul dorso di un cavallo bianco – Schrager negli anni ’80 entrò nel mondo alberghiero aprendo a New York il Morgans, dando così vita alla rivoluzione degli hotel. Nonostante lo scetticismo iniziale, questa decisione si rivelò una grande intuizione e da quel momento sono state sempre di più le strutture a fregiarsi di questa definizione di boutique hotel, con stili unici e molto caratterizzanti. Dopo aver contribuito alla creazione di strutture iconiche come il Delano di Miami Beach – considerato il primo “urban resort”, sempre una sua idea ovviamente – e dopo una lunga collaborazione con Marriott, oggi crede sia venuto il tempo per un ulteriore passo in avanti, una nuova rivoluzione che smarchi l’industria alberghiera dalla morsa di nuovi competitor e vecchie abitudini. Per questo motivo, ha deciso di scendere in campo ancora una volta con la sua ultima creatura, il Public Hotel di Manhattan, una innovazione del boutique hotel che ambisce ad offrire il lusso per tutti. Come ha avviato la rivoluzione degli hotel? Puntando su un nuovo modello di business:
  • tagliare i costi ed i servizi che non creano un valore importante per il cliente
  • utilizzare la tecnologia sia per ridurre le spese che per offrire un servizio moderno ed efficace
“Non credo che alla gente importi essere serviti da qualcuno in uniforme con bottoni dorati e guanti bianchi, con maniere ossequiose e un testo registrato su come rivolgersi al cliente. Non credo neanche che gli importi avere una persona che per portare le valige in camere gli prenda 5 dollari, o avere un caffè in una tazzina di porcellana o su una tovaglia di lino. Quello che gli importa è sentirsi a loro agio, essere trattati con rispetto e cortesia ed avere una bella esperienza. Non interessano i tradizionali simboli del lusso, le persone sono cambiate. Ma per qualche ragione l’approccio al lusso degli hotel non è cambiato.”
Con queste parole Schrager, spiega come la sua idea nasca dal discostamento tra quanto offerto dalle strutture di lusso “classiche” e ciò che è desiderato dal cliente. Nonostante l’hotel non sia pensato per i Millennials – “ secondo voi la Apple facendo l’iPhone voleva vendere a qualche target particolare?”- la struttura presenta numerose intuizioni moderne: zone di co-working, uno spazio per eventi e una lobby senza il classico bancone, dove gli ospiti fanno il check-in automatico tramite iPad. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di tagliare i costi eccessivi di personale liberando allo stesso tempo spazi per funzioni sociali.
“Il fattore di intrattenimento e socializzazione è fondamentale per il concetto stesso dell’hotel. Perché non solo lo fa diventare più di un posto dove dormire, cosa già importante, ma anche ci permette di fare profitto da cose dove solitamente le altre aziende alberghiere non sanno come fare. Ancora più importante, ci permette di provvedere una funzione sociale, degli spazi per quella interazione che le persone ora cercano perché spendono così tanto tempo su Facebook e simili. E ci permette di competere con Airbnb, perché loro non possono offrire queste cose.”
Schrager indica quindi anche quale possa essere la giusta risposta a quella che lui definisce “la minaccia mortale” di Airbnb, ovvero offrire quello che solo un hotel può offrire, ovvero spazi sociali ed un servizio superiore ad un costo ragionevole.
“Ad innovazione si risponde con un’altra innovazione, non facendo pressione per cambiare leggi”
Il connubio tra tecnologia e spazi sociali sono la sua formula per implementare la rivoluzione degli hotel e creare un albergo per la gente – da cui il nome Public – dove offrire un’esperienza di lusso a soli 150 dollari a notte, a Manhattan un prezzo da hotel 2 stelle. Nonostante per sua stessa ammissione l’industria alberghiera sia molto resistente al cambiamento, per Schrager è venuto il momento di una nuova rivoluzione degli hotel. Questo modello di business che cerca di offrire un servizio moderno guardando all’essenzialità di ciò che oggi cercano gli ospiti, può rappresentare un esempio vincente per tutti gli operatori del settore, coniugando valore e prezzo su degli standard completamente innovativi. Vedendo il personaggio, ci conviene prendere nota e tenere bene in mente le sue considerazioni!


Scritto da Federico Girelli

Una Laurea di Business Management presso Milano Bicocca e un Master in Management Alberghiero svolto alla Bocconi, ha studiato per 6 mesi a Vancouver e fondato la start up Clean App, venduta da poco negli Stati Uniti. Ora si dedica completamente al mondo dell’Hôtellerie e ricopre il ruolo di Resident Manager presso Ibis Styles Milano Agrate Brianza. Collabora anche con Expo 2015 come Sale Consultant per due strutture della zona.

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