Nelle scuole di marketing ultimamente si moltiplicano i corsi dedicati. Perché, effettivamente, pare che come
soluzione narrativa i
fumetti possano dare alle aziende interessanti opportunità. Opportunità per
raccontare il prodotto sintetizzando concetti – anche articolati – in pochi ma efficacissimi tratti di matita accompagnati da poche ma efficacissime parole.
Un perfetto storytelling per gli hotel
Nel fumetto,
linguaggio visivo e verbale si fondono infatti in soluzioni comunicative che non solo aiutano a sviluppare puri racconti di fantasia – come accade tradizionalmente – ma anche a promuovere servizi e prodotti presso fasce di utenza appassionate di questo specifico format editoriale.
In quest’ultimo caso gli esperti di cartoon strip parlano di
fattori extranarrativi, orientati appunto alla commercializzazione di beni di varia natura. Ciò che ne deriva è una forma di advertising che, amalgamata al termine comics, dà vita all’advercomics.
Hugo Pratt e la celebre campagna per Puma legata a Corto Maltese
Niente di nuovo, perché già negli anni Sessanta il notissimo disegnatore riminese
Hugo Pratt creò per il
calzaturificio Puma una delle campagne passate alla storia per stile e raffinatezza. La
campagna era
legata al personaggio di Corto Maltese, per l’occasione in compagnia di un nuovo personaggio che del brand portava il nome.

Ma c’è di più. Se si scava nelle sue molte produzioni, si scopre che Pratt ha anche lavorato per settori affini a quello di nostra competenza. Avevano infatti a suo tempo fatto storia le
strip create per la promozione del prosecco Carpenè Malvolti, cui si aggiunge un sogno rimasto irrealizzato. “Mi piacerebbe – aveva detto in un’occasione –
fare della pubblicità per un’agenzia di viaggi, perché credo che potrei giocare con suggestioni che mi sono congeniali”. Il disegnatore era infatti convinto che “il fumetto possa essere un buon veicolo per la pubblicità, proprio per le sue capacità narrative”.
In Giappone spopola il manga Sommelier
Il tempo gli ha dato ragione. In particolare, il
fenomeno è oggi dilagante in Giappone. E questo potrebbe rivelarsi interessante per chi voglia approcciare la clientela nipponica non soltanto per attirare l’attenzione su una struttura alberghiera o un territorio ma anche per segnalare le eccellenze enogastronomiche.
In questi ultimi tempi, infatti, nella terra dei manga sono
particolarmente in tendenza le strip legate alla comunicazione commerciale a supporto delle
vendite di sakè e di vino.
Il
manga “Sommelier”, tra i più noti e apprezzati dal pubblico, è ad esempio ispirato alle avventure di un giovane giapponese tenacemente alla ricerca del vino perfetto. Il successo della serie è andato oltre ogni aspettativa. Ed è servito a spostare l’attenzione del pubblico su una bevanda tutt’altro che tradizionale a quelle latitudini.
Inoltre, con la diffusione del manga si è rafforzata la conoscenza di paesi come l’Italia e la Francia, cornici delle peripezie che passo dopo passo hanno svelato al protagonista le tecniche di produzione vinicola legate alla tradizione europea.
Anche i produttori di Sakè investono sui fumetti
Sulla scia di questo successo, anche i
produttori di sakè si sono rivolti ai disegnatori. Questa volta con l’obiettivo di creare nei lettori il desiderio di approfondire la storia e le tradizioni legate alla bevanda locale.
“Alla fine di ogni capitolo – spiega Odaira Namihei in un servizio per la testata Zoom Giappone – una
scheda dettagliata sul sakè e i suoi produttori permette di approfondire la conoscenza dei prodotti menzionati”.
In altri casi
alla fine di ogni racconto gli autori completano le note sulle bottiglie citate nella strip
con un piatto regionale. “L’idea del manga – aggiunge l’esperto di cultura giapponese – è quella di presentare e far conoscere prodotti alcolici rari, attraverso i quali si svelano alcuni lati del carattere dei personaggi, in un parallelismo inedito”.
In Giappone come in
Italia, i maggiori acquirenti e consumatori di vino sono al momento donne e giovani adulti, compresi tra i 25 e i 44 anni. Per la precisione, recenti studi di mercato dimostrano che il pubblico femminile costituisce oggi per l’arcipelago nipponico il 55% del bacino. Dunque, se state cercando soluzioni per fare breccia nel cuore del pubblico giapponese puntando su vini, menù e tipicità, una valida alternativa alla brochure potrebbe essere un advercomics in formato manga.
Il fumetto può funzionare anche in Italia
La soluzione del fumetto, anche in versione occidentale, può però funzionare anche per ospiti di altra provenienza geografica, italiani inclusi.
Gli esperti ricordano i motivi per cui tutto questo accada. E sono gli stessi che, in generale, rendono gradevole e divertente ogni genere di storia a fumetti:
– La semplificazione dei concetti data dalla brevità dei testi
– L’immediatezza del messaggio agevolata dalle immagini
– La libertà espressiva concessa dal mezzo, che rende il testo più coinvolgente rispetto a una normale brochure.
Come sempre, la condizione imprescindibile è rivolgersi a un professionista, che possa dare il giusto supporto alla
preparazione di uno storyboard efficace, lavorando su una trama coinvolgente, su una corretta sequenza dei disegni e sul giusto tipo di inquadratura. Disegno, matite, pennini e colorazione arrivano in una fase successiva, una volta che insieme si sia stabilito con precisione l’obiettivo di comunicazione.