Nei ristoranti tradizionali il servizio a domicilio è quasi sparito, complici i prezzi alti per la consegna e la mancanza di personale. Eppure le stime registrano un volume di affari per il food delivery pari a 1,8 miliardi di euro, contro ogni previsione fatta ai tempi della pandemia, in quel 2020 che sembra tanto lontano ma il cui impatto ha stravolto per sempre la ristorazione.
Dove sta la verità? Quali sono le aspettative e le prospettive per il futuro delle consegne a domicilio? Per chi funziona ancora oggi e perché non funziona più per tutti?
Fenomeno Food Delivery: un focus sul tema
“Dipende dal cibo e dagli ingredienti”. Afferma il nostro Giacomo Pini in un’intervista sul tema in una nota rivista di settore. “Durante la pandemia tutti si sono improvvisati; a distanza di tre anni i brand più strutturati si sono organizzati e hanno continuare a fare numeri da paura. I format verticali si sono specializzati nel delivery, mentre la ristorazione tradizionale è tornata un po’ indietro”. Menzione speciale su chi ne ha costruito un business alle dark kitchen e alle ghost kitchen. “Un altro segmento che sta prendendo piede e che ora serve cucine con linee di prodotto differenti. Noi le stiamo studiando anche per gli alberghi, specie per quelli stagionali che hanno problemi personale”.
Leggi di più nell’articolo pubblicato sul numero di Marzo-Aprile 2023 di Affari di Gola, la rivista di enogastronomia di Ascom Confcommercio Bergamo, dal titolo “Che fine ha fatto il delivery”.