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Sonic branding: i clienti in hotel si conquistano con la musica


I meandri del marketing polisensoriale possono condurre alle più bizzarre stanze della creatività umana. Nonché ad originali soluzioni anche per le stanze dell’hotel. Un colonna sonora personalizzata a misura di hotel Oltre ai colori, luci e profumi personalizzabili e utilizzabili per accendere le diverse sensibilità dei clienti, l’hotel che voglia caratterizzarsi può ricorrere anche alla […]
I meandri del marketing polisensoriale possono condurre alle più bizzarre stanze della creatività umana. Nonché ad originali soluzioni anche per le stanze dell’hotel.

Un colonna sonora personalizzata a misura di hotel

Oltre ai colori, luci e profumi personalizzabili e utilizzabili per accendere le diverse sensibilità dei clienti, l’hotel che voglia caratterizzarsi può ricorrere anche alla musica. Ma non alle usuali playlist confezionate per l’uso a chilometri di distanza dal territorio e dalla struttura. In questo caso si parla di una personalissima colonna sonora, tagliata su misura per la specifica cornice naturale. E addirittura affidata a chi di quella cornice fa parte, vivendoci quotidianamente per pure questioni di sangue oppure per scelta.

La tracklist per immergersi in uno stato mentale di relax

L’idea arriva da oltreoceano, precisamente dallo stato nordamericano del Michigan che grazie al contributo di alcuni fra i suoi più talentuosi musicisti ha messo insieme una vera e propria compilation di “Pure Sounds”. Una tracklist di dodici pezzi che nelle intenzioni dovrebbe traghettare l’ascoltatore oltre il pentagramma, immergendolo in uno stato mentale rilassato simile a quello indotto dalla frequentazione del territorio. Per realizzare questo lavoro, l’ente di promozione turistica ha messo insieme una squadra di ingegneri del suono da affiancare a compositori specializzati nei diversi generi musicali, dal classico all’elettronico. Al team di ingegneri è stato chiesto di registrare i suoni raccolti in dieci parchi nazionali dello stato – di cui quest’anno ricorre il primo secolo dalla data di fondazione – e di affidarli successivamente ai musicisti, affinché li potessero utilizzare come ispirazione per i loro componimenti. marketing polisensoriale

Dallo sciabordare dei laghi al garrire dei gabbiani: le note che riportano alla natura del territorio

Da questo lavoro è nata una serie di colonne sonore che gli operatori del turismo possono scaricare e utilizzare a loro uso e consumo. Lo stesso vale ovviamente per quei turisti che desiderino portare a casa qualche suggestivo souvenir sonoro dei luoghi di vacanza. Ascoltando i vari pezzi riemergono infatti, impastati con le note del pentagramma, lo sciabordare delle acque dei laghi (Lake of the Clouds), il crepitio dei falò nei bivacchi (Campfire Rituals), il garrire dei gabbiani intorno ai fari sulle scogliere (Lighthouse at Sunrise), il rumore dei passi e il canto degli uccelli lungo i sentieri che attraversano i boschi (Forest Trails). I musicisti hanno partecipato con entusiasmo al progetto, sposandolo totalmente, al punto che tre di essi hanno inserito la traccia in altri album personali. L’azienda Shinola ha poi finanziato un’edizione limitata in vinile dell’intera compilation. Mentre a Detroit lo Shinola Hotel ha deciso di lasciare una copia dei vinili nelle camere, dotate per l’occasione di appositi giradischi.

Sonic branding per promuovere il brand di destinazione

Va ovviamente specificato che la registrazione dei suoni della natura non è una novità e neppure un’invenzione dello stato del Michigan. Vari studiosi hanno dedicato a questa attività una parte del loro tempo e del loro lavoro. Tra i più noti c’è Gordon Hempton, ecologista che da qualche decennio gira il pianeta alla ricerca di suoni naturali da registrare prima che l’opera dell’uomo o i mutamenti climatici e ambientali li cancellino per sempre. Nel caso dell’ente del turismo nordamericano c’è però una finalità promozionale, volta a potenziare il brand della destinazione con l’aggiunta di una peculiare “personalità acustica”. Nel marketing tutto ciò prende il nome di Sonic Branding, una soluzione su cui ultimamente sta ad esempio lavorando Mastercard. La soundtrack è già stata annunciata e, considerata la forza della marca, parrebbe destinata a conquistare la platea globale. Non a caso, per introdurla è stato scelto un palco di tutto rispetto, vale a dire la 61a edizione dei Grammy Awards di Los Angeles.

Le implicazioni a livello di relazione con il cliente

Le grandi aziende conoscono in effetti molto bene l’importanza del sonic branding e delle sue implicazioni a livello di relazione con il cliente. Anzitutto la narrazione musicale non ha barriere linguistiche o visive e consente di sintetizzare al massimo e al meglio la carica emotiva del messaggio. Dietro queste iniziative c’è ovviamente un lavoro complesso, di settimane e talvolta anche di mesi. Un percorso forse noioso da raccontare, ma che si rivela invece divertente e anche molto interessante se si ascoltano le testimonianze di due esperti della materia, chiamati da Wired a commentare in questo breve video alcuni dei suoni a noi più noti e ormai indissolubilmente legati, nella nostra mente, a brand molto specifici.


Scritto da Paola Tournour-Viron

Si occupa da oltre vent’anni di giornalismo turistico per il trade, con specializzazione in nuove tendenze e sviluppo dei mercati esteri. E’ curatrice di Studi ed Osservatori di Mercato per il turismo italiano ed estero, nonché redattrice e speaker di corsi multimediali su alcune tra le principali destinazioni turistiche internazionali. E’ stata conduttrice di rubriche radiofoniche sul tema dei viaggi ed è docente a contratto di marketing e comunicazione in corsi per gli istituti superiori a indirizzo turistico e alberghiero. Per Mondadori Education è coautrice dei volumi “Comunicare l’Impresa Turistica” e “Tecniche di Comunicazione”.

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