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EnoNews – Le donne battono gli uomini nel consumo di vino


Avete una carta dei vini da valorizzare? Oppure una cantina o un percorso tematico da segnalare alla clientela italiana e straniera? Vi piacerebbe fare in modo che i vostri clienti possano partecipare alla sua promozione innescando la viralità sui social? Ebbene, sappiate che donne e vino sono un binomio sempre più frizzante. E se per caso […]
Avete una carta dei vini da valorizzare? Oppure una cantina o un percorso tematico da segnalare alla clientela italiana e straniera? Vi piacerebbe fare in modo che i vostri clienti possano partecipare alla sua promozione innescando la viralità sui social? Ebbene, sappiate che donne e vino sono un binomio sempre più frizzante. E se per caso dovesse sfiorarvi il sospetto che l’altra metà del cielo non sia in grado di realizzare il vostro sogno, accantonate ogni dubbio. Parola dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, che il mese scorso al convegno su “Come parlare di vino alle donne online”, ha messo in chiaro quanto sia cresciuta, anche in questo settore, l’influenza del gentil sesso. “Negli Stati Uniti – hanno dichiarato – le donne rappresentano ormai la metà dei wine blogger, e allo stesso genere appartiene il 47% degli acquirenti del prodotto”. Inoltre, sempre oltre frontiera, le donne che includono i vini nelle varie occasioni di shopping sono in forte crescita, con coefficienti particolarmente elevati in Giappone, India e Svezia.

Donne e vino in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, fra i consumatori abituali del nettare di Bacco, il genere femminile è oggi circa la metà di quello maschile, ma guadagna terreno nella categoria dei consumatori sporadici dove totalizza la medesima percentuale, pari al 24%. E le stime continuano a puntare verso l’alto. In generale, infatti, le rilevazioni dell’Osservatorio del Vino rimarcano come tra l’estate 2015 e l’estate 2016 le vendite delle imprese vinicole italiane siano cresciute del 5,9% in termini di valore e del 2,3% se invece si guarda al volume complessivo del venduto, seguendo un trend in espansione che non pare destinato a invertirsi. Almeno nel breve periodo. Secondo i curatori dello studio, infatti, il boom turistico registrato dall’Italia nell’ultimo anno  – e previsto anche per i mesi a venire – non farebbe altro che incentivare i consumi fuori casa e, di conseguenza, anche le vendite di vino in hotel, ristoranti ed eventi con catering (canale HoReCa). Tutto fa insomma presagire che il tema si ritaglierà ulteriori spazi nelle diverse arene di discussione sul web. Se poi il vostro ventaglio di proposte include i vini vegani o vegetariani, le opportunità di essere risucchiati nel buzz online lievitano ulteriormente. Potrete infatti far leva su quell’8% di popolazione italiana – dove le donne sono peraltro in maggioranza – fedele ai regimi dietetici privi di sostanze di origine animale e che sicuramente opta per i vini privi di additivi e coadiuvanti derivanti da quel regno. Giusto per dare qualche parametro di riferimento in merito all’entità del mercato, le statistiche dicono che oggi in Italia i vegetariani rappresentano il 7,1% della popolazione, mentre i vegani si attestano all’1%. Guardando all’estero, il primo mercato per i vini vegani italiani è attualmente il Regno Unito seguito dalla Germania. In termini di mezzi di comunicazione per la promozione vinicola, tra le modalità emergenti in rete quella attualmente più all’avanguardia attiene al campo della cocktail image, tendenza imperante su molti portali e nelle trasmissioni televisive di nuova generazione – che peraltro richiede una certa attenzione nella scelta del contenitore. In questo caso i vini possono avere un ruolo da protagonisti se inseriti in uno dei tanti mix nati dalla creatività dei barman. Senza contare il passaparola che si può innescare sui vari social impostati sulla fotografia, quali Instagram e Pinterest. A questo punto, se quanto è stato detto non basta ancora a convincervi che le donne possano essere efficaci supporter della comunicazione online dedicata al nettare di Bacco, riportiamo un’interessante quanto divertente analisi elaborata da Julien Miquel, viticoltore esperto di social media e fondatore del premiato blog SocialVignerons.com. Obiettivo di questo suo lavoro – citato e apprezzato dalla stessa Associazione Nazionale Le Donne del Vino -, è proprio sfatare i luoghi comuni sul rapporto tra il gentil sesso e la nobile bevanda, ribadendo come l’universo femminile rivesta per il settore un’importanza per nulla secondaria.

10 evidenze a favore delle donne

EnoNews - Donne e vino
10 falsi luoghi comuni su Donne e vino
1) Gli uomini comprano più vino delle donneSBAGLIATO: in molti Paesi sono le donne a trainare gli acquisti:  83% negli USA, 80% nel Regno Unito, 70% in Francia, 60% in Svizzera, 57% in Australia; 2) Le donne bevono solo bianchi e vini dolciSBAGLIATO: nel 57% dei casi le donne bevono vini rossi, bianchi nel 30% dei casi e nel 13% rosé; 3) Gli uomini bevono più vino delle donne SBAGLIATO: il 51% dei bevitori di vino mondiali sono donne. L’85% delle donne pensa che il vino sia il complemento dei momenti belli e di piacere; 4) Le donne non sanno come scegliere il vinoSBAGLIATO: le donne scelgono con maggiore consapevolezza, valutando la varietà e la regione di origine oltre che l’abbinamento con il cibo. Un quinto di loro ha anche una buona conoscenza dei vini. Per gli uomini contano invece di più l’etichetta e il prezzo; 5) Il vino fatto dalle donne è per le donne – SBAGLIATO: Nei concorsi con giuria femminile le assaggiatrici non sono in grado di riconoscere i vini fatti da donne; 6) Il vino è ancora un settore maschileSBAGLIATO: le enologhe sono il 33% in Francia e il 50% in Spagna; Le Sommelier sono l’80% in Svezia, in Russia e Giappone, e il 40% in Italia; le viticoltrici sono il 28% in Francia e il 30% in Italia; 7) Le donne sono abitudinarie nella scelta del vinoSBAGLIATO: le donne amano comprare i vini nuovi. Le donne si basano sull’emozione che un vino dà loro e soprattutto sulla capacità di un vino di essere adatto a quella specifica esperienza. Gli uomini danno invece maggiore importanza agli elementi tecnici e al brand; 8) Le donne sono più futili nelle scelteSBAGLIATO: le donne sono poco influenzabili e comprano i vini che a loro piacciono. Negli Stati Uniti solo il 26% delle donne si dichiara disposto ad acquistare un vino “di genere”; 9) Le donne fanno acquisti sull’onda del momentoSBAGLIATO: le ricerche dimostrano che solo il 22% delle donne fa acquisti d’impulso, mentre il 66% li fa solo se pianificati; 10) Le donne che bevono vino sono poco sicure di séSBAGLIATO: il credere poco in se stessi e nelle proprie capacità è più un fatto culturale che altro. Fine del decalogo. A questo punto, se quanto è stato detto su donne e vino risulta sufficientemente convincente o stimolante, non resta che mettersi a tavolino, dare vita a qualche hashtag d’effetto, introdursi nelle comunità di discussione più attive e ritagliarsi un adeguato spazio nei social più in sintonia con il prodotto. Nel frattempo, in alto i calici e buon lavoro a tutti!


Scritto da Paola Tournour-Viron

Si occupa da oltre vent’anni di giornalismo turistico per il trade, con specializzazione in nuove tendenze e sviluppo dei mercati esteri. E’ curatrice di Studi ed Osservatori di Mercato per il turismo italiano ed estero, nonché redattrice e speaker di corsi multimediali su alcune tra le principali destinazioni turistiche internazionali. E’ stata conduttrice di rubriche radiofoniche sul tema dei viaggi ed è docente a contratto di marketing e comunicazione in corsi per gli istituti superiori a indirizzo turistico e alberghiero. Per Mondadori Education è coautrice dei volumi “Comunicare l’Impresa Turistica” e “Tecniche di Comunicazione”.

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