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Come sviluppare l’offerta alberghiera in rete nel 2018


Terminata definitivamente questa stagione, sarà tempo di pensare a come ripromuoversi e sviluppare l’offerta alberghiera in rete. A questo proposito, ci vengono in aiuto dagli Stati Uniti alcune tendenze che guideranno il mercato nel 2018. Venti di novità da oltreoceano, precisamente dalla Florida, dove lo scorso giugno si è tenuto l’annuale appuntamento fieristico e convegnistico, ma dagli organizzatori […]
Terminata definitivamente questa stagione, sarà tempo di pensare a come ripromuoversi e sviluppare l’offerta alberghiera in rete. A questo proposito, ci vengono in aiuto dagli Stati Uniti alcune tendenze che guideranno il mercato nel 2018. Venti di novità da oltreoceano, precisamente dalla Florida, dove lo scorso giugno si è tenuto l’annuale appuntamento fieristico e convegnistico, ma dagli organizzatori definito più uno show, di LE Miami, presso il Miami Beach Convention Centre. All’interno del neonato Ministero delle Idee, innegabilmente la sezione più pregna di contenuti dell’evento, fucina in cui non si seguono bensì si lanciano i nuovi trend, si parte dall’assunto che dal lusso proviene la creatività, e non viceversa. Sviluppando il pensiero laterale, gli innovatori vengono definiti come ribelli che più di altri riescono a individuare il limite da spostare un altro po’ in là, mentre i visionari sono coloro che hanno delineato i temi che inspireranno le scelte del viaggiatore contemporaneo. Ecco i principali trend utili a sviluppare l’offerta alberghiera in rete:
  1. Coltivare comunità, perché nell’era dell’iperconnessione i travel brand devono puntare alla creazione di contatti offline e non solo online, passando da Face Time al vis-a-vis;
  2. Tradurre la brand experience in identità e non ancorarla a qualcosa di meramente aleatorio, così da coinvolgere il consumatore nella sua fisicità;
  3. Diventare delle celebrità di nicchia. La nuova strategia degli influencer, nell’epoca in cui nessuno è più uno sconosciuto e tutti sono, almeno un po’, famosi, è quella infatti di passare dal mass-marketing al micro-targeting;
  4. Trasformare i tempi più duri – non quindi la crisi, che è strutturale anziché congiunturale come si pensava fino a poco tempo fa – in occasioni di deciso riscatto. L’esempio pratico è quello di un condannato che esce di prigione e deve ricostruirsi una vita.

Trasformare le tendenze in strategia

All’interno di tali macro-aree, in chiave alberghiera quattro si rivelano essere i nuovi orizzonti da tenere presente, secondo gli esperti intervenuti al summit.
  • Lavorare sulla, o meglio nella, quarta dimensione, permetterà di utilizzare la realtà virtuale in modo da ottenere un vantaggio reale.
  • Il fattore empatia, nell’industria dell’ospitalità, verrà rivoluzionato dall’intelligenza artificiale (AI – Artificial Intelligence).
  • Parola d’ordine omnichannel, un modello di business che consente di mappare il viaggio del consumatore digitale attraverso una comunicazione multicanale.
  • La definizione del wellness passerà (anche) da ciò che di tecnologico s’indossa: prevedere come evolverà il settore significa comprenderne la finalità d’uso.
A livello manageriale, creare nuovi scenari presuppone d’altro canto investire con brand affermati in destinazioni inedite, aree in via di sviluppo o sottosviluppate, in grado di sopperire alla fruizione odierna e futura di un turismo innovativo. In termini più concreti, l’attivismo sociale aiuta le vendite: nel mondo delle post-verità gli hotel devono guadagnarsi la fiducia dei clienti senza apparire cinici. Sovvertire gli stereotipi può anche voler dire innescare conversazioni social sul tema del cibo, ad esempio, potente elemento unificatore di società frammentate. Riassumendo in una battuta ciò che abbiamo detto a proposito di come sviluppare l’offerta alberghiera in rete, la risposta emotiva all’età digitale uscita da LE Miami 2017 è lo slow-down. Movimento che, paradossalmente, non dà cenni di rallentamento.


Scritto da Francesca Maffei

Albergatrice di 3° generazione e giornalista di settore, ha corredato la laurea specialistica in Management Internazionale all’Università Cattolica di Milano di una specializzazione in Marketing alla Michigan State University (USA), in Comunicazione Aziendale Integrata a Il Sole 24 Ore Business School di Milano, in Hotel Management all’Università di Les Roches e Glion (CH) e in Revenue Management all’Università di Siviglia (ES). Già vicepresidente di Federalberghi giovani, è presidente GAT – Associazione Albergatori Trentino, consigliere Museo delle Scienze – MUSE di Trento e ApT Madonna di Campiglio, oltre che communication manager per 3Tre Ski World Cup.

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